Il Teatro Vascello di Roma si prepara ad accogliere “Il grande vuoto”, terzo capitolo della Trilogia del vento, ideato e diretto da Fabiana Iacozzilli. Lo spettacolo, in scena dal 28 gennaio al 2 febbraio, rappresenta un’importante riflessione sul tema del vuoto e del ricordo. Dopo il successo della scorsa stagione e quattro candidature ai premi UBU 2024, l’opera torna a esplorare le dinamiche familiari attraverso una narrazione che si intreccia con la tragedia shakespeariana di Re Lear.
La pièce è un tentativo di raccontare una grande storia d’amore tra una madre, i suoi figli e un padre che muore, affrontando l’ultimo tratto di strada che una famiglia percorre prima di dissolversi nel vuoto. La regista Iacozzilli, insieme alla dramaturg Linda Dalisi, utilizza il teatro come mezzo per trasformare il dolore in un gioco teatrale, arricchito dalle musiche originali di Tommy Grieco e dalle scene di Paola Villani. Il cast include performer come Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzellotti, Giusi Merli e Mona Abokhatwa, quest’ultima al suo debutto sul palcoscenico.
Una narrazione che si fonde con il video
“Il grande vuoto” si distingue per la sua capacità di contaminare la narrazione teatrale con elementi video, creando un’esperienza immersiva e innovativa. Attraverso l’uso di fotocamere ad alta risoluzione, la pièce permette ai figli di osservare la vita della madre, una ex attrice colpita da una malattia neurodegenerativa, senza essere visti. Questo espediente narrativo sottolinea il progressivo annientamento delle funzioni cerebrali della madre, che si aggrappa al ricordo del suo cavallo di battaglia, un monologo tratto da Re Lear.
La casa di famiglia, svuotata dalla presenza umana, si riempie di oggetti e ricordi che diventano protagonisti silenziosi della scena. Il lavoro di Iacozzilli trova ispirazione in opere letterarie come “Una donna” di Annie Ernaux e “Fratelli” di Carmelo Samonà, e si interroga su cosa rimane di noi quando ci avviciniamo alla fine della vita. L’autrice si chiede se sia ancora possibile trasformare il dolore in bellezza, una domanda che emerge con forza dal fumetto di Giulia Scotti.
La Trilogia del Vento: un percorso tra le fasi della vita
La Trilogia del vento, di cui “Il grande vuoto” è l’ultimo capitolo, rappresenta un viaggio attraverso le grandi tappe dell’esistenza umana. Il primo capitolo, “La classe”, esplora l’infanzia e il rapporto con i maestri, mentre “Una cosa enorme” si concentra sulla maturità e la genitorialità. In “Il grande vuoto”, la vecchiaia e il senso della memoria sono al centro della riflessione.
Fabiana Iacozzilli ha scelto di lavorare con una lingua scenica ibrida, che mescola il teatro di figura con il teatro documentario, e di utilizzare il video per arricchire la narrazione teatrale. Questo approccio ha portato alla creazione di una drammaturgia innovativa, che sfrutta le potenzialità narrative del cinema per dare vita a un’esperienza teatrale unica. La ricerca di una forma espressiva che abbia una precisa funzione drammaturgica è al centro del lavoro di Iacozzilli, che continua a esplorare nuovi linguaggi scenici.
Info utili
“Il grande vuoto” sarà in scena al Teatro Vascello di Roma dal 28 gennaio al 2 febbraio, con spettacoli alle ore 21 dal martedì al venerdì, alle ore 19 il sabato e alle ore 17 la domenica. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il botteghino ai numeri 06 5881021 o 06 5898031.
(Fonte e immagine: Ufficio stampa Antonella Mucciaccio)