La mostra fotografica “Una vita da scienziata – I volti del progetto #100esperte”, organizzata dalla Fondazione Bracco, è stata inaugurata nel prestigioso Corridoio dei Busti della Camera dei deputati a Roma. Questo evento rappresenta un omaggio alle donne che si sono distinte nei campi delle scienze, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica, settori notoriamente dominati dagli uomini. Attraverso le immagini catturate dal celebre fotografo Gerard Bruneau, i visitatori possono scoprire le storie e le carriere di queste donne eccezionali, che hanno saputo affermarsi in ambiti spesso considerati inaccessibili al genere femminile.
L’inaugurazione della mostra è avvenuta in concomitanza con la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, un’iniziativa volta a promuovere tra i giovani l’interesse per le materie STEM. Il convegno “Materie STEM: le professioni del futuro”, tenutosi presso la Sala della Regina di Montecitorio, ha visto la partecipazione di personalità di spicco come Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco, e Amalia Ercoli Finzi, ingegnere aerospaziale. L’evento, moderato dalla giornalista Barbara Carfagna, è stato trasmesso anche in diretta webtv, ampliando così la sua portata e il suo impatto.
L’importanza delle STEM e il ruolo delle istituzioni
Durante il convegno, il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha sottolineato la necessità di incentivare le nuove generazioni, e in particolare le studentesse, a intraprendere percorsi formativi in ambito tecnico-scientifico. Fontana ha evidenziato come il Parlamento stia dedicando crescente attenzione a questo tema, come dimostra l’approvazione della legge n. 187 del 2023, che istituisce la Settimana nazionale delle discipline scientifiche. Questa legge mira a sensibilizzare e stimolare l’interesse verso le STEM, favorendo così una maggiore inclusione delle donne in questi settori.
Diana Bracco, intervenendo al convegno, ha espresso il suo orgoglio per l’approdo della mostra a Montecitorio, ringraziando il Presidente Fontana e la deputata Marta Schifone per il loro supporto. Bracco ha sottolineato come la disparità di genere in ambito scientifico inizi già tra i banchi di scuola, dove le ragazze tendono a scegliere carriere meno remunerative e con minori opportunità di crescita. Ha quindi lanciato un appello alle giovani donne affinché non accettino i pregiudizi che le vorrebbero meno adatte agli studi tecnico-scientifici, invitandole a conquistare il loro ruolo nella società con determinazione e coraggio.
Gerard Bruneau: l’artista dietro l’obiettivo
Gerard Bruneau, il fotografo che ha immortalato le scienziate protagoniste della mostra, è un artista di fama internazionale noto per la sua capacità di catturare l’essenza dei soggetti che ritrae. Nato a Montecarlo, Bruneau ha lavorato in diversi contesti, collaborando con la Factory di Andy Warhol a New York e realizzando reportage in tutto il mondo. La sua carriera è caratterizzata da una grande versatilità, che lo ha portato a esplorare temi sociali, politici e culturali attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica.
Le opere di Bruneau sono state esposte in numerose gallerie e musei di prestigio, e i suoi ritratti sono stati pubblicati su riviste di fama internazionale come il “Washington Post”, “Time”, e “Vanity Fair”. La mostra “Una vita da scienziata” rappresenta un ulteriore tassello del suo impegno nel raccontare storie di donne straordinarie, contribuendo a combattere gli stereotipi di genere e a promuovere una maggiore equità nel mondo del lavoro.
Info utili
La mostra “Una vita da scienziata – I volti del progetto #100esperte” è ospitata nel Corridoio dei Busti della Camera dei deputati a Roma. L’esposizione è aperta al pubblico e si propone di avvicinare i visitatori, in particolare le scolaresche, al mondo delle discipline STEM. L’ingresso è gratuito, e l’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto “100 donne contro gli stereotipi”, volto a valorizzare il contributo delle donne in settori strategici come la scienza, l’economia e la politica internazionale.
L’esposizione è un’occasione unica per conoscere le storie di donne che hanno saputo superare le barriere di genere e affermarsi ai massimi livelli nelle loro rispettive discipline. Un’opportunità per riflettere sull’importanza di promuovere una cultura della meritocrazia e delle competenze, affinché nessuna giovane donna debba rinunciare al proprio talento.
(Fonte e immagine: Carolina Joyce Elefante – Ufficio Stampa)