Al Teatro Trastevere la settimana teatrale dedicata alla donna, “Tales of Women”

Associazione Culturale Trastevere presenta Tales Of Women dal 17 al 20 gennaio 2019al Teatro Trastevere a Roma

17/18 gennaio 2019 ore 21 BELLA ADDORMENTATA
Regia Alessio Manuali
Con Francesca Farcomeni
“Sii paziente con le cose irrisolte del tuo cuore”
Cit. Francesca Farcomeni

Immersa nel mito della favola moderna, Bella è un'artista di strada in cerca di un risveglio, di qualcuno o qualcosa che le permetta di realizzare il suo sogno, di renderla eterna e sconfiggere l'oblio, la dimenticanza a cui siamo inevitabilmente tutti destinati. Bella è in attesa che la sua storia si compia, in fondo “se sogni qualcosa più di una volta, questa, prima o poi, si avvera ”…ma il tempo trascorre inesorabile, l'attesa si protrae fino a mutarsi in immobilità e così la favola svela i suoi tratti più oscuri. Una storia classica riletta in chiave contemporanea, ironica e stralunata, nel tentativo di capovolgere e superare gli stereotipi e la nostra visione del mondo e proiezione del futuro.

 

19 gennaio 2019 ore 21 SIGNORINA lei è un maschio o una femmina?
Scritto e Diretto da Gloria Giacopini e Giulietta Vacis
Con Gloria Giacopin
Vincitrice della MENZIONE SPECIALE per Sogliole a piacere alla decima edizione del NOpS Festival 2018 a Roma

“Quando ci hanno chiesto di scrivere un testo contro la violenza sulle , ci siamo chieste:
-…ma non è come scrivere un testo contro quelli che lanciano i sassi dal cavalcavia…-
Abbiamo preferito dunque indagare sul perché parliamo di violenza di genere e non di violenza in generale. A tal proposito interessante il modo in cui è nato il titolo dello spettacolo: mi trovavo in centro a Ferrara, ero seduta su un gradino e facevo le parole crociate.
Passa un signore di mezza età, uno a modo, mi guarda, si ferma, scende dalla bici e mi fa:
-Signorina, lei è un maschio o una femmina?- Ho capito subito che non era una domanda reale, anche perché mi ha chiamata Signorina perciò invece di offendermi, ho pensato: ma guarda che generosità! E' venuto a suggerirmi il titolo! Essere donna non è facile. Specialmente quando non se ne accorge nessuno, che sei una donna”
Cit. Gloria Giacopini

Se da bambina ti insegnano che ti deve piacere il rosa perché sei una femmina, ma a te piace terribilmente il blu, cosa succede?
E se ti avevano detto che le femmine hanno la voce fatata e te quando parli sembri il Gabibbo, cosa significa? Il mondo sembra andare in tilt e di conseguenza anche tu finisci per non riconoscerti più.
Ecco che una sottile, spesso irriconoscibile violenza si insinua già tra i banchi di scuola dell'asilo, dove l'accidentale dimenticanza del grembiulino rosa può bastare a mettere in crisi un'intera identità.

“E quando addirittura tua madre ti suggerisce, alla domanda -Come ti chiami?- di rispondere Marco perché con quella voce lì, dire Gloria sembra uno scherzo, allora non c'è da stupirsi se la tua compagna di banco delle elementari vuole che tu diventi il suo fidanzatino. E se proprio lo vuole a tutti i costi e non ti è possibile persuaderla del contrario? Siamo di fronte ad un caso di violenza di una donna su un uomo? O su una donna creduta uomo? Non sarà che tutte queste classificazioni ci fanno dimenticare gli individui che siamo riducendo la visuale sul concetto di identità? Venite a teatro per scoprirlo e a proposito….ogni riferimento a fatti, cose o persone non è assolutamente casuale.”
Cit. Gloria Giacopini

 

20 gennaio 2019 ore 17:30 FASE R.E.M Quando il corpo è fermo la mente danza
Spettacolo di Teatro-Danza
Coreografie originali di Giuliana Maglia
Danzatori della Compagnia ECHOES:
Elisa Carta Carosi, Laura Di Biagio, Matteo Gentiluomo, Emiliana Grosso, Giusy Pizzimenti

“Mi appassionai al mondo onirico già dai tempi del liceo: lessi “L'interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud perché mi affascinava pensare a cosa succedesse nella mente (e nel corpo) quando si dorme, mi piaceva pensare che ci fosse una vita a parte nei nostri sogni, una vita “esagerata” nel bene e nel male a livello di sensazioni, emozioni, possibilità, paure. E mi piaceva pensare che i nostri sogni avessero un significato e un legame con la realtà pur non essendo “reali”. Leggendo e approfondendo l'argomento “sonno” e “fasi del sonno” ho scoperto che durante la notte si alternano ciclicamente fasi NREM e REM ( e il ciclo si ripete normalmente da 4 a sei volte). L'interesse per la fase REM (rapid eyes movement) è scaturito dal fatto che durante queste fasi dette anche di SONNO PROFONDO il nostro corpo è praticamente paralizzato mentre l'attività cerebrale è molto intensa e gli occhi si muovono rapidamente in tutte le direzioni: questa è la fase in cui si sogna ed è proprio sul sogno che si sviluppa il progetto di questo mio lavoro coreografico.”
Cit. Giuliana Maglia

La fase REM si verifica circa 90 minuti dopo l'inizio del sonno. Il primo periodo REM dura tipicamente 10 minuti, mentre l'ultimo può durare anche un'ora. Durante questa fase, caratterizzata da un'intensa attività cerebrale, gli occhi si muovono rapidamente in diverse direzioni, e il soggetto sogna; simultaneamente compare però la paralisi della maggior parte dei muscoli volontari, come meccanismo di difesa. Il sonno REM è così un mix di un intenso stato di eccitazione cerebrale e di immobilità muscolare: per questa ragione è talvolta chiamato sonno paradosso.

Fase R.E.M. è un viaggio nei labirinti della mente immersa nel sonno più profondo. Un'insieme di immagini oniriche evocative di una “realtà non realtà” (“A volte credo di essere sveglio, ma in realtà sto solo sognando”), una realtà alterata, in cui ci si sposta nel tempo e nello spazio, in cui tutto è esagerato ma sempre possibile. Un susseguirsi di figure pescate dai sogni senza seguire una “story line”, perché una mente che sogna fa voli pindarici e non sempre è tutto spiegabile. Semplicemente un viaggio in una e/o più menti che sognano mentre il corpo è immobile, come meccanismo di difesa. Quello che traspare dal lavoro coreografico è un senso di libertà, quel senso di libertà che spesso nella realtà ci è negato e che nei sogni invece è filo conduttore, nel bene e nel male. Chissà se attraverso questo viaggio onirico riusciremo a trovare nella non realtà del sogno la parte più vera e reale di noi.

 

Fonte: Ufficio Stampa Vania Lai 

 

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