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Tra immigrazione ed emigrazione: a Roma i mille volti del Brasile

Brasile2Basta incrociarli per strada o ascoltarli parlare e  si viene catapultati in un territorio esotico che “sprizza” gioia, allegria e “felicidade”. Recarsi in uno dei locali tipici brasiliani,  e a Roma c’è ne sono davvero tanti, si respira quell’aria di euforia, ora magica e ora misteriosa, che cattura e ammalia.

Un’energia folle e travolgente li circonda. I ritmi della samba, i costumi colorati e le atmosfere carnevalesche li contraddistinguono. Non sono semplici stereotipi creati dalla mente che vengono a “galla” quando si pensa ai cittadini Brasiliani che hanno scelto di vivere in Italia, ma è realtà.

E chi non si sarebbe voluto trovare nei panni di Matteo, Diego Abatantuono, nel film “Il barbiere di Rio”?

Ma procediamo con ordine.

Le prime presenze della comunità brasiliana nella Capitale si registrano negli anni ’80 del secolo scorso. Già negli anni ’90, infatti, la Comunità brasiliana, stabilizzata sul territorio, partecipa a un importante progetto promosso dalla Regione Lazio e rivolto sia ai ragazzi brasiliani arrivati da poco tempo in Italia che alla cosiddetta seconda generazione, composta cioè da ragazzi nati in Italia da genitori brasiliani. L’obiettivo del progetto è quello di recuperare la d’origine, intesa non solo come lingua ma anche come storia e tradizioni. I mezzi utilizzati per il conseguimento di questo obiettivo vedono la partecipazione dei ragazzi a una serie di soggiorni estivi.

Roma è anche sede di tanti che permettono ai cittadini di conoscere e avvicinarsi alle tradizioni, alla  millenaria storia di questo popolo, e alla loro cultura. E’ solo di qualche anno fa l’iniziativa, a Piazza di Spagna, dell’ Associazione delle Brasiliane, ADBI (Via Tacito, 10 – 00193 Roma), di una giornata dedicata ai festeggiamenti del carnevale in stile brasiliano, con feijoada, ballo in maschera, spettacolo musicale e premiazioni delle migliori maschere. Così come è di soli  otto mesi fa la processione dedicata alla Madonna de Aparecida, patrona del Brasile, con un percorso che si è snodato tra le vie di Roma, da Piazza Navona fino a Trastevere. Un evento importante tanto dal punto di vista religioso quanto da quello umano.

Brasile1E tra il sacro e il profano il viaggio alla scoperta della comunità brasiliana della Capitale non può che continuare attraverso la loro l’intima arte culinaria. Cosa c’è di meglio di una serata in compagnia di amici mangiando in una Churrascaria dove carne di manzo o maiale vengono cotte alla brace? Il tutto, naturalmente, accompagnato da appetitosi piatti di riso e di verdure.

Nella Capitale, in via della Magliana, è possibile trascorrere una serata tra divertimento e balli caratteristici assaporando i piatti tipici al BrasilCafe dove fanno bella mostra ben 10 tipi di carne cotti alla brace e serviti allo spiedo. Sulla Cassia bis, invece, all’altezza di Campagnano, c’è il Gaucho do Brasil dove è possibile rivivere la vera arte culinaria del sud del Brasile.

A Roma, per gli amanti del ballo ci sono anche tantissimi locali che offrono serate al ritmo della Samba. Da non dimenticare, comunque, le scuole dove è possibile imparare i passi di questo famoso ballo e in particolare i corsi  del Centro Culturale Brasile Italia che hanno la durata di due mesi, con due lezioni settimanali. Maggiori informazioni si possono essere reperite nel sito www.ambasciatadelbrasile.it/ita/ceb/ceb.asp, al numero di telefono 06.68398284 o all’indirizzo email centrostudi@ambrasile.it.

Brasile3E ricordate “l’Ottavo Re di Roma”? Erano glia anni 1980-’85 e con la maglia numero 5 fece sognare Roma e i romanisti. Fui il “più grande” di tutti i giocatori brasiliani-giallorossiPaulo Roberto Falcao. Il centrocampista con dalle eccellenti doti tecniche e atletiche. Negli anni altri calciatori brasiliani approdarono sul terreno giallorosso: Zago, Cafu, Emerson e altri ancora. E? così  che la storia racconta che quando il giallorosso si sposa con il verdeoro emozioni e ricordi ritornano indelebili alla memoria.

Distanti dalla “pátria querida”, ma spinti dal desiderio di riunirsi, i brasiliani hanno regalato e continuano a regalare momenti di “colore e di gioia”  alla città di Roma. Italia e Brasile, due paesi, due popoli, separati da un oceano ma uniti dalla cultura e dalla storia. Paesi le cui origini affondono le loro radici nella civiltà latina. E come dimenticare che solo ieri gli italiani sceglievano il Brasile come meta della loro emigrazione e che oggi il 15% della popolazione brasiliana ha origine italiana?

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