Arcadia – Storie di Trionfi a Corte allo Spazio Cima

La nuova mostra, curata da Roberta Cima, vede protagoniste le opere di Roberto Di Costanzo e la sua personale visione ed interpretazione, attraverso la china, dell’alchimia dei “Trionfi”, meglio conosciuti come gli Arcani Maggiori dei Tarocchi.

Originariamente nati come carte da gioco (se ne parla addirittura nel trattato di Marziano), poi divenuti vero e proprio gioco e passatempo di corte (i mazzi più antichi ancora esistenti sono stati realizzati per la famiglia Visconti),  sono stati da sempre considerati delle vere e proprie opere d’arte, alcuni miniate col fondo in foglia d’oro o d’argento e lavori di punzonatura.

Artisti rinascimentali famosi vi si sono cimentati, come Bonifacio Bembo, Andrea Mantegna e Sandro Botticelli.

Lo straordinario interesse che si è sviluppato intorno ai tarocchi dall’Ottocento in avanti ha spinto numerosi artisti contemporanei a reinterpretare le misteriose figure. Fra gli italiani si possono ricordare Franco Gentilini, Renato Guttuso, Emanuele Luzzati, Ferenc Pinter e Sergio Toppi. Fra gli artisti non italiani spiccano Salvador Dalí e Niki de Saint Phalle, autrice del fantastico Giardino dei Tarocchi costruito a Garavicchio, presso Capalbio.

A Riola, in provincia di Bologna, è stato istituito da tempo un Museo dei tarocchi con un’ampia raccolta di carte.

Ventidue le opere in mostra, tante quanti gli Arcani Maggiori (21 + il cosiddetto Matto), tutte ad inchiostro di china, finemente trattato, con dei meri accenni di colore, riconducibili al grande interesse per la grafica del Di Costanzo, inseriti in accenni paesaggistici che riconducono a grandi maestri del passato (Durer, Leonardo Da Vinci, Michelangelo) da cui l’artista prende sempre spunto.

L’interpretazione dei 22 Trionfi da parte dell’illustratore e maestro Roberto Di Costanzo è invece una visione aulica, un viaggio ideale, segreto, nel mondo degli Arcani Maggiori, rappresentati con un tratto pieno, generoso, un tripudio di chiaroscuri, che evoca antichi fasti, quasi rinascimentali, riconducendoci all’opulenza della vita di Corte.

L’artista lavora, da sempre, ad inchiostro di china, ispirandosi ai grandi maestri incisori, come Durer e Piranesi, utilizzando una pioggia grafica, un segno virtuoso, dallo stesso definito “tellurico”, che, attraverso il dinamismo dei suoi chiaroscuri vuole riportare il grande interesse per il disegno italiano nel mondo, da sempre considerato un’eccellenza artistica.

I personaggi rappresentati nelle 22 opere, sono assolutamente inventati, immaginari. Il Di Costanzo da filologo e storico del costume qual è (avendo studiato con il premio Oscar Piero Tosi), veste i suoi personaggi in abiti rinascimentali, con una rivisitazione personale di alcuni dettagli (vedi le gorgiere e le ampie maniche, non prettamente dell’epoca).

Questa personale dell’artista rappresenta un connubio tra le sue molteplici visioni ed interpretazioni dell’arte: una visionaria, che si estrinseca nei illustrati, una realistica che ritroviamo nei suoi ritratti, nel suo live drawing e una dettata dallo studio, dalla sua ricerca nel campo del costume e dell’architettura, sempre presenti in ogni sua opera.

Un viaggio simbolico, quello del Di Costanzo, che descrive un mondo ideale, che non esiste, per questo Arcadia, che l’artista racconta da sempre attingendo prepotentemente alla realtà, attraverso forme, colori, architetture, per poter portare la poesia nella quotidianità delle persone, attraverso l’arte.

La mostra sarà visitabile a SpazioCima, ArtGallery di Via Ombrone 9, dal 7 maggio al 21 maggio, ad ingresso libero, con i seguenti orari:

dal lunedì al giovedì dalle 15.00 alle 19.00

venerdì e sabato dalle 10.00 alle 13.00,  solo su appuntamento.

 

Si ringrazia lo Sponsor Sabelli Distribuzione S.r.l.

Note biografiche di Roberto Di Costanzo:

Illustratore, ritrattista, pittore. Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia in costume, scenografia e arredamento per il cinema con l’aiuto del suo mentore, il Maestro costumista Piero Tosi. Comincia quindi a lavorare come illustratore per numerose case editrici italiane ed estere tra cui Azimut e Editions Nomades. Dopo molte mostre collettive e personali in Italia, presenta le sue opere all’Espace Pierre Cardin su invito dello stesso Pierre Cardin, ed entra in contatto con il pubblico di collezionisti francesi. I suoi lavori vengono poi esposti alla Casa dell’Architettura di Roma, all’Institut Français – Centre Saint-Louis e alla 71esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia durante la quale rende omaggio a Federico Fellini con una serie di illustrazioni a china ispirate ai suoi film. Oggi le opere di Roberto Di Costanzo sono entrate in numerosi salotti privati e i suoi carnet de voyage editi da Editions Nomades sono distribuiti in tutto il mondo nelle sette librerie della Maison Vuitton. Al momento è

insegnante di storia del costume all’Accademia del Lusso di Roma, di disegno dal vero all’Accademia Italiana di Roma e di nudo artistico alla RUFA e continua a esporre le sue opere tra Roma, Milano e Parigi.

Tra le sue ultime personali ricordiamo:

2018      “Discours d’Amour” presso Galleria 28 Piazza di Pietra (Roma, Italia)

2018       “Rome rencontre Paris” presso Galerie de la Sablière (Parigi, Francia)

2018       “Tributo a Milano” presso Galleria Maiocchi15 (Milano, Italia)

2017       “Doppio Senso” con il maestro Ettore Greco presso SpazioCima (Roma, Italia)

2017       “Tributo a Roma” presso Sala Umberto (Roma, Italia)

2017       “Human Landscape” presso Galleria 28 Piazza di Pietra (Roma, Italia)

2017       “La mia isola” presso le Terrazze di Eolo (Stromboli, Italia)

2017       “Gatsby in Rome” presso Gatsby Cafe (Roma, Italia)

2017       “Roma Amor” presso P&G Events Via Margutta (Roma, Italia)

Fonte Ufficio Stampa Spazio Cima

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