“Vuoti” di Claudio Massimo Paternò apre la stagione al Teatro Spazio 18B

Il Spazio 18B di Roma inaugura la sua stagione teatrale con uno spettacolo che promette di lasciare il segno. L’11 e il 12 ottobre, alle ore 20.30, andrà in scena “Vuoti” di Claudio Massimo Paternò, una produzione della Compagnia Micro Teatro Terra Marique (MTTM). Questa compagnia, con sede a Perugia, è molto più di una semplice compagnia teatrale: è un’associazione di promozione sociale, un centro culturale, uno spazio di residenza artistica e una casa editrice e discografica.

“Vuoti” è un’opera che riflette sulla condizione contemporanea dei trentenni, spesso intrappolati in una situazione di inattività, disoccupazione e ricerca di identità. La narrazione si sviluppa attraverso due personaggi ispirati a Vladimiro ed Estragone di “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, che rappresentano in modo allegorico le ansie e le contraddizioni della società moderna. La bottiglia, presente sulla scena, diventa una metafora della condizione umana, un simbolo delle nostre paure, speranze e desideri.

Micro Teatro Terra Marique: una realtà poliedrica

La Compagnia Micro Teatro Terra Marique (MTTM) non è solo una compagnia teatrale, ma un vero e proprio centro di attività culturali. Con sede a Perugia, MTTM si distingue per la sua capacità di coniugare diverse forme di espressione artistica e culturale. È un’associazione di promozione sociale, un centro studi e di formazione, una residenza artistica, oltre a essere una casa editrice e discografica. Questo approccio multidisciplinare permette alla compagnia di esplorare nuove frontiere del teatro e della , offrendo al pubblico esperienze uniche e coinvolgenti.

“Vuoti” è un esempio perfetto di questa filosofia. Lo spettacolo non si limita a raccontare una storia, ma invita il pubblico a riflettere sulla propria condizione esistenziale. I due personaggi, interpretati da Ilaria Pigliautile e Francesco Rinaldi, incarnano le contraddizioni e le inquietudini dei trentenni di oggi. La regia di Claudio Massimo Paternò riesce a creare un’atmosfera surreale e al tempo stesso profondamente umana, in cui ogni elemento scenico contribuisce a costruire un mosaico di emozioni e significati.

Un’allegoria della condizione contemporanea

“Vuoti” si presenta come un’allegoria della condizione contemporanea dei trentenni, una generazione spesso descritta come inattiva, inoccupata e disoccupata. La società moderna, con le sue pressioni e aspettative, schiaccia questi giovani adulti, lasciandoli soli e vuoti, alla ricerca di qualcosa che possa dare loro un senso di identità e appartenenza. La narrazione dello spettacolo ruota attorno a due personaggi eccentrici e infantili, ispirati ai protagonisti di “Aspettando Godot” di Samuel Beckett.

La bottiglia, presente sulla scena, diventa una metafora potente della condizione umana. In un gioco di contrasti e similitudini, i due personaggi si confrontano continuamente, cercando di soddisfare le proprie necessità. Tuttavia, l’azione principale ruota attorno alla bottiglia, che rappresenta le dinamiche contorte e spesso contraddittorie della mente umana. Pensieri, idee, paure, gioie e dolori si intrecciano in un groviglio che riflette la complessità della vita moderna.

La messa in scena e il significato profondo

La messa in scena di “Vuoti” è curata nei minimi dettagli per offrire al pubblico un’esperienza immersiva e coinvolgente. La regia di Claudio Massimo Paternò riesce a creare un equilibrio perfetto tra momenti di leggerezza e riflessione profonda. I due personaggi, interpretati con maestria da Ilaria Pigliautile e Francesco Rinaldi, riescono a trasmettere le emozioni e le contraddizioni della loro condizione con una naturalezza sorprendente.

La bottiglia, elemento centrale della scena, diventa il fulcro attorno a cui ruotano le azioni e i pensieri dei protagonisti. Questo oggetto, apparentemente semplice, assume un significato simbolico profondo, rappresentando le nostre ansie, speranze e desideri. La dinamica tra i personaggi e la bottiglia riflette la complessità della condizione umana, in un gioco di metafore che invita il pubblico a riflettere sulla propria esistenza.

Info utili

“Vuoti” di Claudio Massimo Paternò andrà in scena l’11 e il 12 ottobre al Teatro Spazio 18B di Roma, situato in via Rosa Raimondi Garibaldi 18B, nella zona Garbatella. Gli spettacoli inizieranno alle ore 20.30. I biglietti hanno un costo di 18 euro per il biglietto intero e 13 euro per il biglietto ridotto. È inoltre necessaria una tessera associativa del costo di 2 euro. Per prenotazioni, è possibile contattare il numero 333.3305794 tramite WhatsApp o chiamare il numero 06.92594210.

(Fonte e immagine: Ufficio Stampa Maresa Palmacci)

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