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Sampdoria – Lazio: Floccari il sogno, Guberti il risveglio, Pazzini l’incubo

Lazio_Sergio_FloccariL’ottava giornata del girone di ritorno vede la Lazio di scena a Genova, opposta alla Sampdoria. I padroni di casa cercano una vittoria che alimenti il sogno Champions. Gli ospiti, ormai cronicamente invischiati nella lotta per non retrocedere, sono chiamati a fare risultato per dare vigore alle speranze di permanenza in seria A. Missione compiuta per i doriani, che vincono in rimonta contro una Lazio brillante solo nei primi minuti.

Parafrasando il titolo di un noto album del cantautore Max Pezzali, possiamo definire la partita del Luigi Ferraris  la Lazio, il sogno e il grande incubo. La partenza dei biancocelesti è splendida. Gioco corale, spunti in velocità e la sensazione che il rientrante Zarate voglia fare la differenza. I blucerchiati soffrono, incapaci di contenere le iniziative degli avversari.

Giampaolo_PazziniNonostante la nota stonata dell’ammonizione forse eccessiva rimediata da Kolarov al 3’, gli uomini di Reja danno buone sensazioni, il gol è nell’aria. Lo sfiora Rocchi al 5’, su lancio di Zarate: l’attaccante veneziano, solo in area, angola poco il tiro consentendo a Storari, autore comunque di un ottimo intervento, di salvare il risultato. Trascorrono 2’ e la Lazio passa: ancora Zarate crossa dalla sinistra, Floccari stoppa con il petto e con un prodigioso tocco di esterno destro infila Storari in uscita. Con una vittoria a Marassi si può sognare un finale di stagione meno sofferto. Purtroppo però i biancocelesti dopo il vantaggio si limitano a controllare, consentendo alla Samp di riorganizzarsi. Un vero peccato perché continuando a spingere il raddoppio sarebbe stato possibile. Al 24’ l’arbitro Brighi ammonisce anche Radu per fallo su Semioli e anche in questa occasione il provvedimento sembra eccessivo. I padroni di casa ora cercano il pareggio con maggior convinzione, trascinati  dagli esterni Semioli e Guberti.

L’atteggiamento rinunciatario dei biancocelesti viene punito al 29’: Palombo da calcio piazzato serve lateralmente per Guberti che fa un passo verso la porta e spara un destro  che non lascia scampo a Muslera. Incredibile l’ingenuità difensiva commessa dalla difesa laziale che ha lasciato solo e indisturbato l’esterno blucerchiato al limite dell’area. Il gol non scuote la Lazio e in soli 7’ il sogno diventa incubo. Siamo al 36’, Semioli riceve palla in area e  il suo tocco senza pretese si trasforma in assist micidiale per Pazzini: Il Pazzo si fionda sul pallone e con un colpo al volo batte l’estremo difensore biancoceleste. La Lazio cerca di reagire, ma senza creare grossi pericoli. Ci mette del suo anche il solito Brighi che, al 43’, nega una colossale punizione dal limite a capitan Rocchi. Un minuto di recupero e si conclude il primo tempo.

Ripresa, le squadre tornano in campo con gli stessi effettivi e, purtroppo, con gli stessi atteggiamenti tattici. La Lazio fatica a costruire e Reja, che verrà espulso per proteste al 23’, tra il 18’ e il 25’ inserisce Makinwa e Matuzalem per Rocchi e Diakitè, nel tentativo di spostare l’inerzia della partita. Dal canto suo Delneri inserisce Cassano, al rientro dopo 48 giorni, al posto di Pozzi. Purtroppo gli sforzi dei biancocelesti non producono frutti. Ci prova Zarate al 32’ e una sua percussione fermata fallosamente, e ovviamente non sanzionata dall’arbitro, porta alla seconda espulsione della giornata. L’attaccante argentino protesta vibratamente e manda  a quel paese l’arbitro che sventola il rosso. Un rosso giusto per l’atteggiamento tenuto nell’occasione da Maurito, ma provocato dall’atteggiamento tenuto dal direttore di gara nel corso di tutto l’incontro: il signor Brighi è sembrato spesso troppo severo nei confronti della Lazio, comminando ammonizioni pesanti e, soprattutto, non sanzionando analoghi comportamenti dei padroni di casa. La partita riprende e accade l’imponderabile: i biancocelesti reagiscono con furore e mettono alle corde la Samp, chiusa nella sua metà campo. Purtoppo però si tratta di un assedio sterile. L’unica occasione è un tiro da fuori di Floccari che, al 46’, chiama Storari all’intervento. Nel finale, siamo ormai al 51’, Cassano scappa in contropiede ma Muslera con un’uscita tempestiva gli toglie il pallone.

In conclusione la Sampdoria ha sicuramente meritato i tre punti, se non altro per il miglior atteggiamento mentale. La Lazio, dopo il vantaggio, ha rinunciato a giocare. Spiace però vedere l’ennesimo arbitraggio che, pur non volendo gridare allo scandalo, desta perplessità. Speriamo di avere, da qui a fine campionato, oltre a prestazioni migliori anche arbitraggi più “sereni”.

Avanti Lazio.

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