Autoritratto con cappello di Paul Cézanne

Il genio e l’influenza di Paul Cézanne al Complesso del Vittoriano

Autoritratto con cappello di Paul CézanneUn ponte fra il naturalismo ottocentesco e le sperimentazioni avanguardistiche dei primi anni del ‘900. Così il pittore francese Paul Cézanne viene spesso considerato dai critici d’arte. Si tratta di uno dei più grandi e celebri artisti di quel periodo, che molto ha influenzato la pittura a venire. Ecco, dunque, che un’esposizione a lui dedicata non può che attirare interesse. Dal 4 ottobre e fino al 2 febbraio 2014, sarà possibile visitare, presso il Complesso del Vittoriano, la mostra intitolata “Cézanne e gli Artisti del XX secolo”.

Per capire l’importanza e la notevole influenza che ha avuto, basti solo pensare che Matisse e Picasso, altri giganti dell’arte, dissero dell’artista francese: “Cézanne è il padre di noi tutti.
La sua pittura, che si manifesta per mezzo di tratti ripetitivi capaci di creare l’incontro di colori e linee, la si può ritenere a tutti gli effetti un rinnovamento sostanziale degli stili tradizionali per poi approdare ad un nuovo astrattismo. Con Cézanne, poi, la prospettiva rinascimentale, che per un lungo periodo ha ordinato oggetti e figure in uno spazio ben definito, scompare quasi del tutto: forme solide e anticonvenzionali pervadono la tela, le superfici divengono fluide, i colori sovrapposti ed intrecciati, gli elementi scomposti…
Natura morta di Paul CézannePer comprendere al meglio un simile genio della pittura, bisogna però considerare i vari periodi della sua carriera artistica. Il primo, quello romantico, ci mostra delle tele con palesi richiami ad alcuni pittori provenzali, come Émile Loubon e Honoré Daumier. Per quanto riguarda la tecnica, fu senz’altro importante la stima di Cézanne nei confronti di Eugène Delacroix che, per certi versi, gli mostrò come aprire le forme, che la tradizione accademica conserva invece nella chiusura della plasticità, modellandole secondo le vibrazioni del colore sotto gli effetti della luce.
Poi arrivò il periodo impressionista, molto importante per la sua crescita artistica, soprattutto per l’influenza esercitata da Jacob Camille Pissarro, fra i maggiori esponenti di quel movimento. Tuttavia, c’è da dire che, per quanto ne condividesse gli obiettivi ed alcune tecniche pittoriche, non riuscì mai ad identificarsi completamente ed i suoi risultati, infatti, sono andati un una direzione diversa col proseguo degli anni. La pittura, per l’artista francese, deve esprimere, possiamo arrivare a riassumere, le strutture profonde dell’essere, una sorta di nuovo classicismo, non rivolto però al passato, bensì a formare un’inedita e più concreta immagine del mondo.
Molto bella è la descrizione di parte della vita di Cézanne che ne ha voluta fare lo scrittore austriaco Rainer Maria Rilke. Eccone un brano: “La realtà sublimata fino a divenire indistruttibile attraverso la propria esperienza dell’oggetto, era questo che gli pareva l’intento più intimo del suo lavoro; vecchio, malandato, ogni sera consunto fino allo spasimo dal regolare lavoro giornaliero (tanto che spesso andava a dormire alle sei, all’imbrunire, dopo una cena mandata giù distrattamente), arrabbiato, diffidente, deriso ogni qual volta si recava al suo atelier, schernito, maltrattato… sperava un giorno, di raggiungere quel compimento che egli sentiva come l’unico essenziale. In tal modo egli aveva esacerbato le difficoltà del suo lavoro nella maniera più ostinata… si muoveva avanti e indietro nel suo studio, che aveva la luce sbagliata, in quanto il capomastro non aveva ritenuto necessario dare ascolto a quel vecchio bizzarro che ad Aix erano tutti d’accordo nel non prendere sul serio.
La mostra “Cézanne e gli Artisti del XX secolo”, curata da Maria Teresa Benedetti e coordinata da Alessandro Nicosia, sarà di certo l’occasione per rendersi meglio conto delle forti influenze che il pittore francese esercitò anche sulla pittura italiana del XX secolo. Si tratta, in sostanza, di circa 100 opere di Cézanne e di diversi altri artisti, tutte provenienti da musei di grande prestigio, basti pensare al Musée d’Orsay di Parigi, The State Hermitage Museum di San Pietroburgo, ed al Museo Morandi di Bologna.
Il più grande artista dell’era moderna.” Questa è la “sentenza” dello storico dell’arte Roberto Longhi. Si può essere d’accordo oppure no, ma una cosa è certa, senza Cézanne non ci sarebbe probabilmente stata gran parte della pittura novecentesca.

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