Proiezione film giapponesi all’ISOLA DEL CINEMA 6 e 7 luglio 2016

Nell’ambito dell’Isola del Cinema (Roma – Isola Tiberina, 9 giugno – 4 settembre 2016) anche quest’anno l’Istituto Giapponese di , in collaborazione con l’Ambasciata del Giappone in Italia e l’Isola del Cinema, partecipa all’organizzazione di due serate dedicate al Giappone.

La sezione Isola Mondo ospiterà infatti la proiezione di due film giapponesi: Persona non grata (tit. originale Sugihara Chiune, 2015) di Cellin Gluck e Mohican Comes Home (Mohican kokyo ni kaeru, 2016) di Shuichi Okita, in programma rispettivamente il 6 e 7 luglio all’Isola Tiberina.

Oltre ai film le due serate offriranno al pubblico l’atmosfera tipica dei festival giapponesi estivi, con degustazione di sake, assaggi gastronomici, danze tradizionali e una raffinata dimostrazione di amezaiku, mini-sculture di caramelle.

Mercoledì 6 luglio 2016
ore 21.30, Isola Tiberina – Arena proiezione del film “Persona non grata” (Titolo originale: Sugihara Chiune / 杉原 千畝)
V.O. sott. italiano
Giappone/Polonia/U.S.A. | 2015 | colore |
bluray | 139′
©2015 “Persona non grata” Film Partners
Regia: Cellin Gluck
Genere: storico
Interpreti:
Toshiaki Karasawa (Chiune Sugihara), Koyuki (moglie di Chiune), Borys Szyc (Pesh),
Agnieszka Grochowska (Irina), Fumiyo Kohinata (Ambasciatore Ohashi)
Diretto da Cellin Gluck – regista nippo-americano che ha firmato anche la regia di Oba The Last Samurai
(2011), Sideways – aka Saidoweizu (2009), Lorelei (2005) e lavorato come aiuto-regista in Godzilla (2014),
Memorie di una Geisha (2005), Transformers (2007) – il film racconta la storia di Chiune Sugihara (Sugihara
Chiune/杉原 千畝 1900–1986), diplomatico giapponese in servizio come vice-console per l’impero del Giappone in Lituania negli anni ’39-’40. Nel 1940 Sugihara, contravvenendo agli ordini del Ministero degli Affari Esteri giapponese e mettendo a rischio la propria vita e quella della sua famiglia, rilasciò visti per il
Giappone a oltre 6000 ebrei, non solo lituani ma anche rifugiati dalla Polonia Occidentale occupata dalla
Germania e dalla Polonia Orientale occupata dalla Russia. Un comportamento eroico che gli è valso il
riconoscimento di Giusto tra le Nazioni assegnatogli da Israele nel 1985, unico giapponese a ricevere tale
onorificenza.

Il film è stato presentato in anteprima mondiale a Kaunas in Lituania nell’ottobre 2015 dove ha ricevuto l’ovazione entusiastica del pubblico.

Cellin Gluck
Nato nella Prefettura di Wakayama nel 1958, da padre ebreo americano e madre nippo-americana, ha iniziato la
sua carriera cinematografica nel 1980 come membro della troupe della co-produzione del film Shanhai ijin shōkan;
Fruits of Passion (1981) di Shuji Terayama. È stato assistente alla regia di successi hollywoodiani come Black Rain (1989), Last Action Hero (1993), Contact (1997), Remember the Titans (2001) e Transformers (2007). Cosceneggiatore e co-direttore di Taiheiyō no kiseki — Fokkusu per yobareta otoko (Oba: l’ultimo Samurai, 2011), ha debuttato alla regia con il lungometraggio Saidoweizu (2009), basato sul film americano Sideways (2004).

Giovedì 7 luglio 2016
ore 21.30 Isola Tiberina – Arena proiezione del film
Mohican Comes Home
(Titolo originale: Mohican Kokyo ni kaeru /
モヒカン故郷に帰る)
V.O. sott. italiano e inglese
Giappone | 2016 | colore | DCP | 124′
©2016 ”Mohican Comes Home” Film Partners
Regia: Shuichi OKITA
Genere: commedia/dramma
In collaborazione con: Far East Film Festival di Udine
Interpreti:
Ryuhei Matsuda (Eikichi Tamura), Akira Emoto (Osamu Tamura), Atsuko Maeda (Yuka), Masako Motai
(Haruko Tamura), Yudai Chiba (Koji Tamura), Katsumi Kiba (Kazuo Takehara)

Per la concessione dei sottotitoli in italiano del film Mohican Comes Home si ringrazia il Far East Film Festival
di Udine e la Underlight di Trieste
AUDIENCE AWARD 2016 (terzo premio) al Far East Film Festival 18, Mohican Comes Home (Mohican
Kokyo ni Kaeru) ricorda nel titolo – e nel riferimento al fenomeno dei giovani che dalle realtà più periferiche e conservatrici dell’arcipelago si trasferiscono a Tokyo in cerca di fortuna – il celebre film di Keisuke Kinoshita Carmen torna a casa (Karumen Kokyo ni Kaeru, 1951), primo lungometraggio a colori nella storia del cinema giapponese e ritratto memorabile di una ragazza vivace che torna dalla sua avventura nella capitale completamente trasformata, tanto da mettere in imbarazzo la sua stessa famiglia.
Questa volta il protagonista è Eikichi, un giovane che lascia la sua cittadina nella prefettura di Hiroshima per cercare successo nella capitale come cantante rock. In sette anni la sua band non riesce tuttavia ad affermarsi e il ragazzo, che di quella esperienza conserva un atteggiamento scanzonato e il taglio di capelli a cresta – da Mohicano come riferisce il titolo – decide di tornare a casa, portando con sé la fidanzata incinta, Yuka, interpretata dalla popolarissima attrice Maeda
Atsuko, già applauditissima cantante del gruppo idol AKB48 e oggi tra le giovani interpreti più amate
dal pubblico giapponese.

Il ritorno di Eikichi in paese, con fidanzata incinta, look appariscente e atteggiamento smaliziato,
suscita la disapprovazione di suo padre Osamu, (Akira Emoto) e dà inizio a una serie di comici battibecchi familiari. L’improvviso malore di Osamu, che lo coglie nel corso dei festeggiamenti organizzati in paese per il ritorno del giovane, fa riemergere legami profondi e sentimenti universali, esternati in un’atmosfera di coinvolgente umorismo e melodie punk-rock. Lato serio e lato comico si fondono nel film con sapiente equilibrio sotto la direzione di Shuichi Okita, che ritorna sull’Arena dell’Isola del Cinema dopo tre anni dalla proiezione di un altro suo acclamatissimo film, A Story of Yonosuke (Yokomichi Yonosuke, 2013).

Shuichi Okita
Nato nella Prefettura di Aichi nel 1977, è sceneggiatore e regista. Ha esordito alla regia nel 2006 con il film
Ryoichi & Kiyoshi (Kono Subarashiki Sekai), storia del lento processo che zio e nipote intraprendono per
liberarsi da un passato poco edificante; segue nel 2009 The Chef of South Polar (Nankyoku Ryorinin), racconto incentrato sul delicato ruolo di un cuoco inviato al seguito di una missione scientifica in Antartide, dove dovrà nutrire non solo il corpo ma soprattutto lo spirito degli scienziati costretti a vivere in condizioni
climatiche proibitive. Dopo la commedia The Woodsman and the Rain (Kitsutsuki to Ame, 2011) firma la regia
di A Story of Yonosuke (Yokomichi Yonosuke, 2013), delicato ritratto di un ragazzo di provincia che arriva a
Tokyo e conquista con il suo sorriso e affabilità il cuore di quanti hanno modo di conoscerlo. Segue nel 2014
la divertente commedia Ecotherapy Getaway Holiday (Taki wo Mini Iku, 2014) su un gruppo di ultraquarantenni che si perde nel bosco durante un’escursione organizzata.

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