24ª Edizione Giornate FAI di Primavera da sabato 19 marzo

Sabato 19 e domenica 20 marzo 2016

Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica

TANTI BENI APERTI A ROMA E IN LAZIO

È un weekend che non somiglia a nessun altro. E si riconosce subito: centinaia di migliaia di persone escono di casa e occupano l'Italia, scoprendone aspetti inediti e insoliti grazie alla possibilità di conoscere luoghi che non si possono visitare e storie che non vengono mai raccontate. E gli oltre 8.500.000 italiani che hanno partecipato negli anni scorsi conoscono bene le emozioni che si provano solo durante le Giornate FAI di Primavera, la cui 24ª edizione è in programma sabato 19 e domenica 20 marzo 2016.

Oltre 900 visite straordinarie a contributo libero in 380 località in tutte le regioni d'Italia: è il più importante evento di piazza dedicato ai beni culturali, una grande festa che si svolge fuori e dentro di noi. Fuori ci sono i luoghi dove darsi appuntamento per “riconoscersi” e vivere la gioia della , tutti insieme in una serena atmosfera di condivisione. Dentro ci siamo noi, con le nostre storie e con la nostra curiosità a personalizzare ciò che vediamo.

Molte cose non sono le stesse, nei due giorni di aperture eccezionali organizzate dal FAI: gli italiani non si innervosiscono mentre sono in coda in attesa di visitare un luogo, ma ne approfittano per confrontarsi e condividere esperienze; gli adulti non sono coloro che trascinano i giovani, ma al contrario sono i giovani, volontari e Apprendisti Ciceroni del FAI, a guidare gli adulti, accompagnandoli nelle visite e raccontandone le storie. E tanti luoghi si trasformano: da chiusi e invisibili ora si aprono, da ignoti diventano noti e anche quelli che fanno parte della vita di tutti i giorni (stazioni ferroviarie, fabbriche, porti) vengono raccontati e si svelano ricchi di sorprese.

Per il secondo anno consecutivo le Giornate di Primavera chiudono la settimana di raccolta fondi dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 14 al 20 marzo infatti la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l'unicità del nostro patrimonio: una maratona televisiva a sostegno del FAI, per conoscere e amare l'Italia ma soprattutto per promuovere attivamente la partecipazione. Tutti potranno essere protagonisti del grande progetto Insieme cambiamo l'Italia. Ricordiamocelo! inviando un sms o chiamando il 45599. Una settimana in cui ogni giorno ci sarà un motivo in più per sentirsi orgogliosi di essere italiani. Con il Patrocinio di Rai – Segretariato Sociale.

Le Giornate FAI di Primavera sono aperte a tutti, ma un trattamento di favore viene riservato agli iscritti FAI – e a chi si iscrive durante le Giornate – a chi sostiene la Fondazione con partecipazione e concretezza. A loro saranno dedicate visite esclusive, corsie preferenziali ed speciali, perché iscriversi al FAI è un gesto civile e al tempo stesso un beneficio: conviene a se stessi e fa bene all'Italia.

Tra le aperture a Roma e in Lazio segnaliamo (segue elenco completo):

A ROMA (NB: Sabato 19 marzo le aperture saranno riservate agli Iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco; Domenica 20 le visite saranno aperte a tutti):

Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio
Chiuso da tempo per lavori di restauro e ristrutturazione, l'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio ha sede in un edificio costruito tra il 1935 e il 1940 per ospitare in un unico luogo il Museo Storico dell'Arma del Genio – inaugurato da re Vittorio Emanuele III nel 1906 a Castel Sant'Angelo – e l'Istituto di Architettura Militare. Al pianterreno sono conservati numerosi cimeli, modelli, plastici, disegni e fotografie. Tra gli oggetti più curiosi ci sono le navicelle per aerostati, vere e proprie ceste di vimini; l'ossatura di un'elica del dirigibile Italia; infine, il monoplano Bleriot XI che volò in Libia nel 1911. Di grande interesse anche la panoramica sui ponti stradali di circostanza, tra cui il 160/14, ponte galleggiante protagonista di epici superamenti di fiumi, quali il Piave o il Dnepr in Russia. Dopo il salone sulle colonie, seguono la sezione dedicata alle campagne di guerra con grandi plastici che rievocano i luoghi dove combatterono i soldati e le loro condizioni di vita al fronte e altre sale sui mezzi di trasmissione, dagli antichi segnali a fuochi all'impiego dei colombi viaggiatori, fino ai mezzi ottici, al telegrafo e alla radio.
Villa del Sovrano Militare Ordine di Malta all'Aventino
Sorto nel 939 come monastero benedettino e passato a metà sec. XII ai Templari, è sede dell'Ordine dei Cavalieri di Malta dalla metà del Cinquecento, l'edificio è circondato dal giardino settecentesco ed è collegata alla Chiesa di Santa Maria del Priorato, la cui facciata fu ristrutturata tra il 1764 e il 1766 da Giovanni Battista Piranesi su commissione del cardinale Giovanni Battista Rezzonico, nipote di papa Clemente XIII. All'interno della chiesa, interamente rivestita di stucchi, le bandiere raffiguranti le lingue di provenienza dei Cavalieri e sul soffitto spicca il grande riquadro con una composizione allegorica minutamente descritta da Piranesi allo stuccatore che esalta le glorie marinare dell'Ordine. L'architetto veneziano operò anche sulla piazzetta antistante la villa, qualificandola come il palcoscenico delle imprese militari dei Cavalieri di Malta. Il progetto iconografico è in continuità con quello della chiesa e comprende elementi simbolici come il serpente, la nave, la croce, le armi e gli emblemi che evocano la storia dell'Ordine. La piazza è nota anche perché il buco della serratura del portone d'ingresso inquadra perfettamente la cupola di San Pietro. Aperta esclusivamente nelle Giornate FAI di Primavera grazie alla generosa concessione dell'Ordine di Malta, la villa, tra i luoghi più misteriosi di Roma, svela i suoi interni, con i simboli, le bandiere, i cimeli di uno dei più antichi ordini religiosi cattolici, fondato a Gerusalemme nel 1048.
La Fondazione Camillo Caetani in Palazzo Caetani
Dimora secolare della nobile famiglia Caetani, originaria del Lazio meridionale, oggi estinta, e luogo di incontro di letterati e artisti come Walter Scott, Giosuè Carducci e Franz Listz, il palazzo cinquecentesco ospita la Fondazione Camillo Caetani, istituita nel 1956 con l'obiettivo di conservare un prezioso archivio composto da oltre 5.000 pergamene risalenti ai secoli X-XVII, 200.000 documenti amministrativi, diplomatici e letterari, mappe delle aree pontine e un ricco fondo di manoscritti, tra cui il Codex Caietanus di inizio Quattrocento con il testo della “Divina Commedia”. La fondazione custodisce anche la raccolta della documentazione relativa alla gestione delle proprietà della famiglia che, per la vastità dei territori posseduti, offre uno spaccato della storia economica del Lazio.
I Fori Imperiali: dalla Colonna Traiana al Foro della Pace
I Fori Imperiali sono una serie di piazze monumentali edificate nel corso di un secolo e mezzo di storia – tra il 46 a.C. e il 113 d.C. – nel cuore di Roma per volontà degli imperatori. Il percorso delle Giornate FAI di Primavera avrà inizio con il grandioso Foro di Traiano, una grande piazza rettangolare in cui era la statua equestre dell'imperatore che celebrava il successo delle campagne di Dacia, e proseguirà verso il Foro di Cesare, con il tempio di Venere Genitrice, il primo tra i Fori Imperiali, nonché uno dei maggiori complessi architettonici dell'epoca legato indissolubilmente al nome di Giulio Cesare e a quello della sua famiglia. Si procederà poi alla volta del Foro di Nerva, trasformato in piazza forense da Domiziano mediante l'inserimento di un tempio dedicato a Minerva e l'applicazione di un colonnato, oggi conosciuto con il nome di colonnacce. Infine, si uscirà attraverso il Foro della Pace voluto da Vespasiano, definito da Plinio una delle meraviglie del mondo, che negli ultimi mesi è stato oggetto di un importante intervento di restauro: oggi spiccano di nuovo in piedi 7 colonne di granito rosa di Assuan del suo originario portico, che era talmente ricco di opere d'arte di straordinario valore da essere già allora un pubblico museo.
Palazzo Boncompagni-Corcos
Il Palazzo Boncompagni-Corcos è stato costruito alla fine del Cinquecento per i Corcos, una ricca famiglia di mercanti ebrei residenti a Roma già dal Medioevo. Nonostante il nome, l'edificio non appartenne mai alla storica famiglia romana dei Boncompagni: Solomon Corcos, istruito dai Filippini, si convertì al cristianesimo e, in onore del papa regnante Gregorio XIII Boncompagni, assunse nome e cognome del papa, ovvero Ugo Boncompagni. A partire dagli anni '40 del ‘600, Pietro Corcos Boncompagni ne curò l'ampliamento e affidò gli apparati decorativi al pittore e incisore Carlo Cesi sulla base di un ambizioso programma figurativo che intendeva riprendere le tematiche della Galleria dei Carracci di Palazzo Farnese. La visita al Palazzo offre l'occasione per ripercorrere brani di storia romana dal Barocco in avanti, soffermandosi anche sui diversi passaggi di proprietà.

Tuscania (VT)
Complesso conventuale di Sant'Agostino
Chiuso dal 1980, il complesso conventuale di Sant'Agostino riapre eccezionalmente durante le Giornate FAI di Primavera. Per l'occasione, la Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo e la Diocesi di Viterbo cureranno il riposizionamento all'interno della chiesa di una pala d'altare del XV secolo e di tre tele del XVII secolo. La chiesa e il convento, appartenenti all'Ordine Agostiniano, risalgono alla fine del XIII secolo ma furono completamente ricostruiti nel Settecento. Della chiesa originaria rimane solo la pianta a una navata senza ripartizioni interne e con abside rettilinea. L'interno è caratterizzato da altari in stile barocco, ma risulta completamente spoglio di tutti i suoi ornamenti. Affiancato alla chiesa vi è l'edificio dell'ex Convento di Sant'Agostino, sede nel Trecento dei frati Eremitani, contraddistinto da un bel chiostro in stile rinascimentale. Nel 1818 il convento divenne sede del seminario vescovile, poi durante la Seconda Guerra Mondiale fu adibito ad alloggio per gli sfollati. Restaurato insieme alla chiesa dopo il terremoto del 1971, venne definitivamente abbandonato nel 1980. Sono in corso di elaborazione progetti per un'eventuale utilizzo della struttura.

Cisterna di Latina (LT)
Complesso monumentale “Palazzo Caetani”
Il Palazzo Caetani e le annesse grotte rappresentano una delle principali testimonianze della presenza della famiglia nel territorio pontino, scelto dai Caetani nel XV secolo come area strategica per il dominio sui latifondi. Il monumento ora esistente costituisce solo il residuo della sua conformazione originaria, impiantata sino alla Seconda Guerra Mondiale su tre corpi di fabbrica, quello sud attribuibile alle più antiche fasi costruttive, il centrale ruotante intorno al cortile interno quadrangolare, e in ultimo il corpo a nord, meno elevato. I bombardamenti danneggiarono pesantemente il corpo di fabbrica a sud, che crollò intorno al 1950. La più antica decorazione pittorica del corpo a sud è andata distrutta: le uniche ornamentazioni pittoriche ancora conservate, nella cosiddetta “sala Zuccari”, raffigurano una rappresentazione paesaggistica molto interessante del feudo pontino dai piedi delle montagne sino al mare, e sono databili al 1742 quando il duca Michelangelo – membro della gens caetana affezionato a Cisterna tanto da commissionarvi diversi interventi costruttivi e decorativi – fece costruire il casino di caccia sulla sponda del lago di Fogliano, raffigurato sulle pareti della sala. Le grotte di Palazzo Caetani, costituiscono un complesso di cave e cunicoli sotterranei profondo fino a quindici metri, che si snodano sotto il palazzo e il centro storico. Resta ancora misterioso il motivo preciso per cui e da chi furono costruite.

In occasione delle Giornate di Primavera molti beni del FAI accoglieranno i visitatori con particolari allestimenti e interessanti iniziative per celebrare l'arrivo della bella stagione: al Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM) saranno allestiti stand dedicati all'artigianato di alta qualità: strumenti musicali a riciclo creativo (artigiani di Via Margutta – Roma), particolari oggetti in cartapesta e rame.

Per l'elenco completo delle aperture dal 9 marzo sarà possibile telefonare al numero 02 467615270.
Le versioni i-Os e Android dell'APP FAI saranno scaricabili gratuitamente dagli store di Apple e Google. Facile e intuitiva, l'app geolocalizzata riconoscerà la posizione dell'utente e indicherà la mappa dei luoghi più vicini da visitare.

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