I musei e le gallerie d’arte tendono ad allestire mostre a Roma sempre più importanti. Il Rinascimento espositivo della Capitale vede iniziative di sempre maggiore qualità proposte al pubblico. Ecco recensioni, segnalazioni e qualche consiglio!
Nelle feste natalizie uno degli eventi che ormai fa parte della tradizione di Roma: la Mostra 100 Presepi a Piazza del Popolo.
Si sa il Natale è tra tutte le feste, quella più desiderata dai bambini. Aspettano trepidanti l’arrivo dei regali di Babbo Natale, ma anche di stare in famiglia con mamma e papà, e andare con loro per le strade della propria città, a vedere qualche cosa di magico ed indimenticabile. Roma, quest’anno da questo punto di vista, non è da meno, anzi proprio per loro, ha organizzato diverse iniziative che li vede protagonisti.
Uno dei momenti più belli è anche quando in casa l’8 dicembre si realizza l’albero di Natale e il presepe. Molti di noi, quando eravamo piccolini, davamo il nostro contributo, aggiungendo una pecorella, o un animale nella stalla dove doveva nascere Bambin Gesù. E si, perché il bambinello, da tradizione, va messo solo il 24 dicembre a sera dopo la mezzanotte.
Il presepe è, sicuramente, una delle tradizioni natalizie più radicate in Italia, legato al concetto di famiglia e dello stare insieme. Un momento di condivisione, per noi romani ancora più sentito, visto che da ben 34 anni si svolge, l’evento per eccellenza legato a tutto questo: la Mostra 100 Presepi, nella sala del Bramante a Piazza del Popolo.
Quest’anno Roma sta promuovendo delle iniziative culturali di grande importanza in particolar modo nel campo espositivo. Tra le mostre d’arte straordinarie, che sta attualmente ospitando, spicca quella al Chiostro del Bramante: Boldini e gli Italiani a Parigi. Tra Realtà e Impressione.
Era la fine dell’Ottocento e Parigi era il centro del mondo e la capitale dell’arte. Gli artisti, che volevano vedere e toccare con mano la modernità dell’epoca, dovevano recarsi qui, dove il campo artistico era in pieno fermento. Da una parte, l’arte ufficiale dei Salons, e dall’altra quella più libera e viva di artisti indipendenti che organizzavano in gruppo le proprie mostre. Data chiave fu il 1874, quando un gruppo di artisti, grazie all’aiuto del fotografo Nadar, che prestò il suo studio per esporre i dipinti, fecero la loro prima mostra collettiva. Erano pittori che non se la passavano certo bene economicamente e che erano scartati dalle vie ufficiali dell’arte, per il loro modo di dipingere.
Leggi tutto...Un premio per i giovani artisti in una delle istituzioni culturali più antiche di Roma.
Una tradizione antica che di anno in anno si è rinnovata, questo il Premio Giovani organizzato dall’Accademia Nazionale di San Luca dal 2001. Era il 1702 quando furono banditi i Concorsi Clementini e il 1768 quelli Balestra, in onore delle tre arti, Architettura, Pittura e Scultura, le cui opere, con il passare del tempo hanno arricchito le collezioni dell’Accademia Nazionale di San Luca.
Il Premio Giovani è il contemporaneo proseguimento dei sopraccitati concorsi in una veste del tutto rinnovata.
Quest’anno il tema assegnato agli artisti è stato “Segnare, Disegnare”. Sul segno/disegno i giovani artisti hanno dovuto concentrare le loro forze per vincere l’ambito premio, cinquemila euro per l’acquisto di un’opera che andrà ad arricchire le Collezioni dell’Accademia.
L’arte grafica è da sempre il medium che unisce tutte e tre le arti, e che nella mostra, è divenuto il protagonista assoluto, con l’intento di valorizzarlo in un periodo, in cui è messo in crisi dall’avvento della tecnologia e dei mezzi digitali.
L’edizione di quest’anno, curata da Guido Strazza, è stata suddivisa in due momenti espositivi.
Una delle mostre più attese di questa stagione espositiva che celebra uno dei più grandi artisti mai esistiti al mondo: Michelangelo Architetto a Roma ai Musei Capitolini.
Realizzare una mostra su Michelangelo Buonarroti è una impresa coraggiosa e difficile per diversi motivi. Prima di tutto perché Michelangelo è forse uno degli artisti più conosciuti a livello mondiale. Secondo perché è stato detto molto, è un artista molto studiato in cui ormai è difficile trovare dei nuovi punti di vista su cui porre l’attenzione.
Terzo per il tipo di lavori che sono presentati nell’esposizione romana: i progetti architettonici che il Buonarroti realizzò per Roma.
Sono opere che non possono essere commentate, non possono essere valutate, come si può scrivere una recensione su una mostra che espone il modus operandi di Michelangelo? Queste parlano da sole perché offrono Roma, perché buona parte degli edifici architettonici che ha la nostra capitale, furono realizzati da lui.
Una mostra unica in uno degli spazi espositivi più suggestivi della capitale: Gèrard Garouste. Le Classique et l’Indien.
Martedì 14 ottobre vi è stata l’inaugurazione dell’ultima esposizione di Villa Medici – Accademia di Francia, che durerà sino al 3 gennaio 2010: Gérard Garouste. Le Classique et l’Indien. Avete tutto il tempo di andare a vederla, e ve la consigliamo vivamente per moltissimi motivi. Prima di tutto per lo splendido spazio espositivo in cui è allestita. Villa Medici è, infatti, capace di donare valore aggiunto alle opere che ospita rendendole più suggestive. Ma soprattutto, per l’artista a cui è dedicata, i cui quadri affascinano, colpiscono e turbano.
Non solo, è la prima retrospettiva di Garouste in Italia, il fatto che sia avvenuta in questo spazio espositivo ha un valore particolare. In origine Villa Medici era il luogo dell’arte accademica. Gli artisti francesi più meritevoli, venivano mandati in Italia per studiare l’antico e l’arte del passato. Oggi l’accademia, con l’evolversi dell’arte, è diventata per gli artisti borsisti che ancora studiano in accademia, una istituzione dove una volta preso coscienza del passato, fa proposte per il futuro.
Ancora una volta l'Istituto di Cultura Giapponese regala ai romani, una mostra che permette una conoscenza maggiore dell'arte giapponese: My Grandmothers di Miwa Yanagi.
Miwa Yanagi è una artista conosciuta in ambito internazionale, ha esposto in personali e collettive sia in Europa che negli Stati Uniti e quest'anno è stata la rappresentante dell'arte nipponica alla Biennale di Venezia.
Come molte altre esposizioni allestite all'Istituto di Cultura Giapponese, anche questa si distingue, oltre che per l'ambiente e l'atmosfera suggestiva che accoglie il visitatore, soprattutto, per le opere e i significati che si possono leggere in esse.
In mostra è presentato parte di un lavoro, cominciato dall'artista nel 1999, intitolato Grand Mothers. Sino ad oggi conta 26 opere, a Roma ne sono esposte cinque. Sono immagini digitali di grande formato, arricchite da effetti speciali e tecniche prese in prestito dal cinema. Affianco ad ogni immagine ci sono dei commenti, che guidano verso la comprensione di ognuna di essa.
Alcune sono raffigurazioni più pacate, altre invece, colpiscono come uno schiaffo in pieno volto. Questo per la loro forza espressiva e pechè sono in grado di catalizzare l'attenzione del visitatore che è posto a farsi domande e a meditare. Il comune denominatore è l'indagine del rapporto che vi è tra donne giovani e donne anziane. Queste ultime, sembrano della maschere deformate dal passare degli anni.
In realtà, quello che vediamo è una finzione, perchè sono delle ragazze giovani, travestite da "nonne". E' questa la ricerca artistica della Yanagi. Ha chiesto a delle modelle, dai venti ai trentanni, di immaginarsi tra cinquantanni. Sulla base delle loro risposte ha lavorato alle opere servendosi, di trucco, fotografia e computer grafica.
Fin dalla sua inaugurazione, nel 2003, il MACRO Future si è affermato come uno dei più validi punti di riferimento per gli appassionati di arte contemporanea, italiana ed internazionale, a Roma. Parte del successo si deve certamente alla location assolutamente strategica, immersa nella "movida" del quartiere Testaccio, che negli ultimi anni ha conquistato un ruolo di tutto rispetto nell'ambito delle manifestazioni culturali cittadine, rivolte soprattutto ai giovani. Proprio per favorire il pubblico giovane, spesso diffidente nei confronti di un "tradizionale" museo o luogo espositivo, sono stati congegnati gli orari di apertura: il Macro Future è infatti aperto dalle 16 a mezzanotte ed inevitabilmente incuriosisce anche i più indifferenti a qualsiasi tipo di arte.
Non è facile trovare un'organizzazione in cui l'obiettivo è promuovere artisti contemporanei, con serietà, dedizione, studio, ricerca e soprattutto passione. A Roma esiste, ed è Merzbau Arte e Cultura.
Chi è del settore il nome è noto. Nato come portale di arte contemporanea, organizza mostre di grande interesse con un unico comun denominatore, messaggi e storie da raccontare, dal punto di vista dell'artista.
Il rapporto tra l'arte contemporanea e il pubblico non sempre è facile. Numerose sono le persone che avvicinandosi ad un opera contemporanea si sentono confuse, incapaci di coglierne il significato, come se fosse un mondo lontano e per questo indecifrabile. Il segreto è quello di avvicinarsi al contemporaneo senza pregiudizi, con la mente aperta e pronta a "partire" per un viaggio emotivo, ma molte volte anche sensoriale inaspettato.
Se in questo periodo state preparando il vostro matrimonio, semplicemente volete organizzarlo o aggiungere una 'chicca'... vi ricordiamo che c'è un appuntamento intitolato a voi, "Iosposa" è alla Nuova Fiera di Roma dal 29 ottobre al 1° novembre 2009. La moda dell'abito bianco è perennemente attuale! Certamente diversificata come in alta moda per collezioni, che si differenziano di anno in anno ma che non vanno mai in pensione! Iosposa è una fiera itinerante con un largo bacino di utenti. Una quattro giorni che può aiutarvi a scegliere al meglio. Il vestito, la torta o i mille bonbons al posto della torta, sì proprio come vanno di moda adesso, parliamo infatti dei 'cupcakes' che non sono altro che piccoli mignon glassati o colorati come li volete voi, per celebrare in modo insolito il giorno più atteso della vostra vita o solo per dare quel tocco in più di colore al vostro matrimonio.
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In una posizione tra le più belle di Roma si affaccia il roseto comunale. Ricco di specie tra le più varie e rare, un’oasi di pace e di colore si estende dal Palatino all’Aventino, offrendo la sua vista al Circo Massimo. Alle pendici dell’Aventino dal 1931 è stato istituito questo parco botanico. Ricostruito soltanto nel 1950, dopo la distruzione della seconda Guerra Mondiale, il Roseto è aperto da maggio fino a novembre. Se volete andare nei mesi più freddi, consigliamo comunque sempre una telefonata prima. Maggio è il mese delle rose e il mese più bello per osservare le rose che in realtà ‘rifioriscono’ in autunno. Dal giallo all’arancio sfumato, con spruzzi bianchi o petali rossi….colore acceso dall’antico rosso cinabro? Eccoli i fiori del roseto comunale di Roma, a due passi dal Giardino degli Aranci, nella valle verde e della quiete che è l’Aventino.
Se siete curiosi di fare un viaggio, in un colpo solo quattro paesi narrati attraverso l'occhio dell'arte, potete andare a vedere la mostra all'allestita a Palazzo delle Esposizioni, Il disegno del mondo: la Malesia di Hugo Pratt, la Praga di Vittorio Giardino, l'Iran di Marjane Satrapi, il Libano di David Polonsky.
E' tornato, nella capitale, anche quest'anno il "Festival della Letteratura di Viaggio" che ha aperto i battenti il 24 Settembre scorso. Giunta al suo secondo anno, l'iniziativa è finalizzata a celebrare il viaggio come mezzo di comprensione e scoperta di culture diverse dalla nostra. Il programma di quest'anno è molto ricco con un calendario colmo di eventi, che sono svolti in più location, tra cui Palazzo delle Esposizioni.
Da bambina, dopo cena, quando molti dei miei amici guardavano la televisione prima di andare a dormire, io ero solita rannicchiarmi tra le braccia della mia mamma ed ascoltarla leggere, rigorosamente in tedesco, qualche pagina dai libri di favole che a sua volta aveva amato da piccola. Insieme ai personaggi di Astrid Lindgren, il mio preferito era Jim Knopf, o Bottone nella traduzione italiana. Ogni sera ero impaziente di sapere dove sarebbero approdati Jim ed il suo amico Lukas, a bordo della locomotiva Emma. Mi immedesimavo nella nostalgia per Lummerland, la piccolissima isola dalle due montagne, che i tre avevano dovuto abbandonare per mancanza di spazio e sognavo di accompagnarli nelle avventure in giro per un mondo fantastico e surreale. Attraversavo con loro il "Tausend Wunder Wald", la foresta delle mille meraviglie, o l'inquietante deserto "Ende der Welt", fine del mondo. Conoscevo divertita il lillipuziano Ping Pong dalla testa piccola come una pallina da tennis, ed assistevo spaventata agli incontri in cui la signora Mahlzan ed i pirati della "Wilde 13" barattavano bambini con grappa.
The ‘Fondazione Pastificio Cerere’ in the heart of Rome
The former pasta factory Cerere, is located in the heart of the historical Rome, in the typical district of San Lorenzo. It was working pasta from the beginning of XIX century till 2004, when it became an art foundation and an example of recovery and conversion of industrial sites in old town. A Contemporary Art Gallery that has spacious artists lofts and big rooms inside a large building and courtyard. Don’t forget the great exhibitions inside! At the moment the Foundation’s exhibition’s space hosts Kaarina Kaikkonen, a finnish famous contemporary artist, with her huge installations realized by using simple materials such as clothes and paper. She is her in Rome proposing a big installation in this marvelous, striking space …….a beautiful and unusual place to visit!Opening hours: Monday – Friday 15.00-19.00 Fondazione Pastificio Cerere - Via degli Ausoni, 7 – 00185 Rome http://www.pastificiocerere.com Tel: +39 0645422960 Fax: +39 0645422960
In contemporanea con i mondiali di nuoto, in corso in questi giorni a Roma, è stata inaugurata al LipanjePuntin arte contemporanea "Matt Dive Gold", una mostra aperta fino al 30 settembre (chiusa però ad agosto) interamente dedicata a Matthew Mitcham: tuffatore australiano, medaglia d'oro nella piattaforma 10 metri ai Giochi Olimpici di Pechino 2008.
Mitcham, classe 1988, ha iniziato l'attività agonistica dei tuffi, a soli undici anni nel '99, dedicandosi sia alla piattaforma che al trampolino.
Della scuola del cinese Wang Tong Xiang, ha ottenuto buoni risultati a livello giovanile che l'hanno portato ben presto a guadagnare la maglia della nazionale del suo paese.
Leggi tutto...Per gli amanti della cultura orientale e del Giappone in particolare, per chi è appassionato di Manga, la mostra "Giappone: tradizione e innovazione" è da non perdere.
Quest'anno la capitale ha dimostrato un'apertura maggiore verso la cultura Giapponese. Diverse sono le iniziative romane che hanno avuto come oggetto l'arte nipponica. Dopo il successo della mostra al Museo del Corso, "Hiroshige il maestro della natura", prorogata addirittura al 13 Settembre per le numerose prenotazioni, e le interessanti iniziative dell'Istituto di Cultura Giapponese, l'ultimo fiore all'occhiello che approfondisce questa magica cultura è l'esposizione "Giappone tradizione e innovazione"allestita alla Casa delle Letterature.
In un mondo in movimento dove è sempre più difficile fermarsi un attimo a leggere dentro di noi, immaginate di avere delle finestre simboleggianti la riflessione. Finestre che sembrano essere fuoruscite da un sogno o da un mondo incantato con delle maniglie in vetro, fragili, da usare con delicatezza. Se volete vivere questo viaggio, sino al 4 luglio potete farlo nella mostra di un artista romena, Magda Nica, "Percezione: Emozione", all'Accademia di Romania in Roma.
«Ogni persona percepisce il mondo intorno a sé in maniera personale con i propri filtri sia culturali, educativi, oltre che spirituali . Ognuno recepisce in maniera diversa gli imput del mondo, che dopo vengono filtrati attraverso l'emozione. Tutto ciò che ricevi lo elabori e lo dai al mondo, i miei filtri sono le emozioni che i fatti hanno su di me». Così Magda Nica descrive il significato della mostra che la vede protagonista all'Accademia di Romana in Roma dal titolo "Percezione: Emozione".
Le dicotomie, soprattutto quelle relative agli aspetti reali, tangibili, della vita quotidiana, possono generare in noi sentimenti ed emozioni legati ad aspetti psicologici o addirittura ancestrali.
Bianco e Nero, in questo senso, sono forse una delle coppie più ricorrenti. Antitetici e indipendenti, ma al tempo stesso mutuamente indispensabili; senza l'uno non avrebbe infatti senso l'altro. Anzi, è proprio l'antitesi estrema che ne esalta la potenza rappresentativa. In tal senso, bianco e nero sono paragonabili ai termini utilizzati per descrivere la figura retorica dell'ossimoro (per non sbagliare non ho messo accenti), alla stessa stregua di ghiaccio bollente, silenzio assordante, o ancora copia originale per fare solo alcuni esempi.
Per festeggiare i 125 anni dall'apertura del primo negozio romano di Bulgari, il Palazzo delle Esposizioni ospita dal 22 maggio al 13 settembre 2009 un'eccezionale mostra sulla nascita, il percorso e le caratteristiche della prestigiatissima maison romana: Tra eternità e storia. BVLGARI. Dal 1884 al 2009: 125 anni di gioielli italiani. Un marchio inconfondibile che nel tempo ha saputo coniare stili particolari intrinsechi di eleganza e raffinatezza. Dalle tempeste di diamanti degli anni trenta, ai gioielli più sobri del dopoguerra e al successo raggiunto nell'età della Dolce Vita, fino ad arrivare ai gioielli sperimentali degli anni settanta e all'ardito accostamento di colori.
Ciò che colpisce l'occhio di tutti coloro che raggiungeranno l'imponente complesso dell'Ara Pacis, sia di quelli che vi giungono già con lo scopo di visitare l'esposizione che vi è all'interno, o di tutti quelli che passandoci per caso ne verranno attratti, è il forte ed imperituro contrasto che vi è, in primis, senza addentrarci in dibattiti architettonici, tra il monumento Ara Pacis e la teca di Richard Meier che la avvolge come fosse un involucro, e dal 9 aprile fino al 6 settembre, tra le simpatiche e colorate opere esposte e la neutralità e il candore diffuse in quell'ambiente.
Ecco perché la mostra completamente incentrata su Alessandro Mendini, Dall'infinito all'infinitesimo, curata da Beppe Finessi, è uno spettacolo per la vista e non solo, e può essere rivolta e facilmente compresa anche dai non addetti ai lavori, che troveranno nel percorso dell'esposizione tantissimi oggetti di uso comune creati dall'estro del designer milanese.
E' arrivata a Roma la mostra che accompagna in un viaggio nella mente del più grande studioso del Rinascimento e forse di tutti i tempi. Per provare l'emozione, per qualche ora, di pensare come il ‘Genio universale'.
Sono tante quanti i campi del sapere da lui sondati, le mostre fino ad oggi dedicate a Leonardo da Vinci. Tutte, però, si sono concentrate solitamente su un solo ramo dei suoi studi, come l'arte, le applicazioni tecnologiche, gli studi d'acqua o sul volo.
La mostra a Palazzo Venezia intende invece avvicinare il visitatore al modo in cui Leonardo concepiva la conoscenza, e al suo metodo di analisi e di ricerca, che manteneva delle costanti indipendentemente dal campo di applicazione, fosse questo tecnologico o artistico.
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