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Parco urbano Pineto, polmone verde nel quartiere Trionfale

parco_del_pineto_3Nonostante non possa vantare la notorietà di altri parchi romani, il parco urbano del Pineto rivendica un posto d'eccezione nella classifica dei luoghi più interessanti del territorio della capitale dal punto di vista botanico, faunistico e geologico. Con una estensione di quasi 250 ettari, il Parco è situato nella parte nord-occidentale della capitale e rientra all'interno del XIX Municipio del Comune di Roma. La zona occupata dal Parco è nota con il nome di Valle dell'Inferno, un tempo estesa fino a ridosso delle Mura Vaticane e attualmente delimitata dalla via Trionfale a nord, dalla ferrovia San Pietro – La Storta e dal quartiere Balduina ad est, dal quartiere Aurelio a sud e da via Pineta Sacchetti ad ovest. Dal punto di vista orografico, la spina dorsale del Parco è costituita da una profonda vallata centrale a forma di Y, affiancata da diverse valli di dimensioni ridotte. Fino a qualche decennio fa, il Parco conteneva casali, vigne e le fornaci appartenenti alla Fabbrica di San Pietro, di cui è testimonianza il Borghetto Aurelio; inoltre, era topograficamente collegato con altre aree verdi ad esso simili dal punto di vista della geomorfologia e della vegetazione: Insugherata, Monte Mario, Casetta Mattei, Pisana.

parco_del_pineto_4Addirittura, le ghiaie e le sabbie del Parco sono la prova di avvenimenti geologici risalenti a circa 2 milioni di anni fa, con tracce di mari tropicali ed eruzioni relative al vulcano Sabatino. Le specie vegetali attualmente contenute nel Parco sono tipiche della macchia mediterranea, con più di 600 specie floristiche, mentre la fauna comprende moscardino, topo selvatico, biscia dal collare ed oltre 70 specie di uccelli.
La storia recente dell'area dove si estende attualmente il Parco risale intorno alla metà del ‘500, quando faceva parte dei vastissimi possedimenti di Papa Pio V Ghisleri. Nel 1598 la proprietà dell'area passò nelle mani della famiglia Sacchetti. Oltre ad estenderne ulteriormente la superficie, vennero fatte realizzare alcune opere architettoniche di pregevole fattura, tra cui il Casino Nobile. L'opera, ormai non più esistente, fu voluta dal cardinale Giulio Sacchetti, che ne affidò la costruzione al famoso architetto Pietro da Cortona. Le meravigliose vestigia dell'edificio ci sono pervenute attraverso le opere degli artisti di allora, tra cui uno stupendo dipinto di Gaspar van Wittel, attualmente conservato a Palazzo Sacchetti. Ma la natura calcarea del terreno fu causa primaria di una veloce rovina dell'edificio, che già nel 1675 veniva descritto come fatiscente nei documenti dell'epoca. Lo stato di abbandono del Casino peggiorò ulteriormente durante il secolo successivo, fino a quando nel 1805 il governo francese, con l'editto di Saint Cloud, proibì le sepolture all'interno delle aree urbane e decise di adibire l'intera area a cimitero pubblico.
Nel corso dell'800, i ruderi del Casino, seminascosti nella vegetazione e circondati da greggi  pascolanti, furono spesso oggetto di dipinti e bozzetti di matrice romantica. In uno stato di fatiscenza ormai estremo, i Sacchetti misera in vendita nel 1861 la tenuta, acquistata dal principe Alessandro Torlonia.
Gli unici edifici ancora presenti all'epoca erano situati nella parte pianeggiante del parco, lungo l'attuale via della Pineta Sacchetti, e consistevano in un casale di origine cinquecentesca, storicamente denominato “Casale del Giannotto” dal suo primo proprietario. I Torlonia fecero restaurare gli edifici, come attestano gli stemmi della famiglia ancora visibili sui prospetti del Casale del Giannotto e impiantarono la pineta nell'area pianeggiante lungo la strada, forse in memoria di quella seicentesca, non più esistente, che circondava il Casino nobile. Tra la presa di Roma (1870) e gli inizi del XX secolo l'area faceva parte dell'Agro Romano e veniva utilizzata per coltivazione e pascolo. Nonostante la tenuta fosse essenzialmente destinata ad usi agricoli, nel 1912 i Torlonia fecero restaurare ciò che restava del ninfeo sottostante il Casino, che ci è noto anche da alcune foto di quell'epoca e che oggi è completamente occultato dalla vegetazione.
parco_del_pineto_5Sempre i Torlonia, nel 1956 vendettero il complesso alla “Società Immobiliare Pineto”, i cui progetti edilizi furono fortunatamente bloccati dal Ministero per i Beni Culturali e dal Comune di Roma. Negli anni '70, quando ormai la zona del Parco era schiacciata dall'espansione dei quartieri Trionfale e Aurelio, nacquero movimenti di cittadini di zona e comitati di quartiere, al fine di sensibilizzare le amministrazioni locali alla salvaguardia dell'area, adibendola a parco.
Come naturale evoluzione dei comitati e dei gruppi di zona, che riuscirono a salvare l'area da un grosso progetto di edificazione (1973), nel 1985 nacque l'associazione di volontariato “II Pineto”. Dopo parecchi anni di rinvii e la strenua lotta dell'associazione, nel 1987 una legge regionale istituisce il “Parco regionale urbano”, riconoscendo la valenza ambientale e paesaggistica. Infine, nel 1997 il Pineto viene riconosciuto come Parco Urbano ed integrato nel “Sistema delle Aree Naturali Protette del Comune di Roma”.
Nel 1996 nasce Roma Natura, ente per la gestione dei parchi regionali urbani nel Comune di Roma, mentre l'associazione si assicura il bando per gestire alcuni servizi del parco, dando vita al “Progetto Pineto” volto a tutelare e valorizzare il parco, evitando forme di degrado come pascoli abusivi, discariche, incendi dolosi, atti di vandalismo). In tale quadro, vengono organizzate visite guidate nel parco, soprattutto a beneficio delle scuole, e manifestazioni in ambito sportivo, ricreativo, culturale e musicale. Diverse anche le collaborazioni scientifiche con C.N.R., Università (facoltà di biologia, botanica, scienze naturali), Accademia di Belle Arti e associazioni ambientaliste.

parco_del_pinetoGli ingressi del Parco sono in via Pineta Sacchetti n.78, via di Valle Aurelia n.129 e via Vittorio Montiglio. In prossimità di quest'ultimo ingresso, con la collaborazione dell'associazione “Genitori Oncologia Pediatrica dell'Ospedale Gemelli”, è stata realizzata un'area gioco per bambini a breve distanza dal Bosco della Vita, un'area verde contenente lecci, querce e alberi di Giuda.

I riferimenti per entrare in contatto con le attività associative e culturali del Parco ed usufruire di interessanti visite guidate sono i seguenti:

Associazione “Il Pineto”
Telefono: 06.39751750
Email: associazionepineto@tiscali.it
Sito web: www.associazionepineto.org

Educazione Ambientale e visite
“Cooperativa Pineto 2000”
Email: pineto2000@virgilio.it

RomaNatura
Telefono:
06.35405310
Sito web: http://www.romanatura.roma.it/parchi/pineto.php
Email: associazionepineto@tiscalinet.it, posta@romanatura.roma.it

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