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Il Nettuno DOC

nettuno1Le uve che compongono il Nettuno DOC, solo bianco, sono quelle del vitigno detto Cacchione, che ha trovato un ambiente ideale nel terreno ricco di silicio di quest’area.
Quest’uva, in altri luoghi indicata come Bellone, ha una bella bacca bianca con caratteristiche resistenti e particolari che hanno permesso la coltivazione continua nei secoli. Oltre che nella cittadina omonima viene coltivata anche nelle campagne intorno ad Anzio.

Nel 2003 la tipologia di Nettuno bianco ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata, ma altre tipologie sono comunque pregiate e diffuse, come il rosso e il novello, ottenuti da uve di Sangiovese e Merlot, e il rosato, ottenuto con uve di Sangiovese e Trebbiano Toscano.

Il bianco è un vino secco dal colore paglierino e dal sapore fresco e delicato. Si accompagna bene con calamari e crostacei, formaggi dal sapore delicato e primi piatti anche elaborati.
Per preservare il colore tipico la fermentazione del bianco avviene separatamente dalle bucce. L’uva viene pressata e in seguito sfecciata, cioè le particelle che rimangono in sospensione vengono tolte. Poi si lascia fermentare il mosto a temperatura piuttosto bassa. Dopo alcuni travasi e filtrazioni il vino è pronto per il consumo.

nettuno2Il rosato ha un colore rosa tendente al rubino, un odore fruttato ed un gusto secco. L’accompagnamento ideale per salumi e zuppe.
Entrambe le tipologie bianco e rosato raggiungono gli 11 gradi ed esistono anche nella versione frizzante.

Il rosso, ancora secco, ha un sapore più pieno e persistente, un colore rubino, un odore accentuato e gradevole. Questa tipologia esalta il gusto di formaggi mediamente stagionati, di carni bianche ed agnello arrosto. Raggiunge gli 11,5 gradi e va servito alla temperatura di 16°. La preparazione del rosso avviene in modo tradizionale, con la pigiatura e la fermentazione fatte insieme alla vinaccia, che viene poi separata per la svinatura. Segue poi il normale invecchiamento e la stabilizzazione per procedere all’imbottigliamento.

Per riconoscere il Nettuno DOC è importante leggere bene l’etichetta, come per tutti i vini a Denominazione di Origine Controllata (a meno che non siete o non avete a portata di mano un intenditore!). Il riferimento è: Doc “Nettuno” con DM del 08.05.03. Ci deve essere anche la regione e la zona geografica di provenienza delle uve e la sede dello stabilimento di imbottigliamento.

Va sempre servito in calici appropriati. Il rosso richiede il ballon, calice arrotondato di grandi dimensioni, che consenta al vino di liberare i suoi profumi. Il bianco invece ha bisogno del tipico calice a tulipano un calice più corto ed appena arrotondato, con una leggera svasatura sull’imboccatura. Il rosato infine richiede un calice più ampio del bianco, ma non tanto quanto il ballon, con una forma che libera i profumi e mette in risalto le doti di freschezza e “fruttato”.

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