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Mejo faccia tosta, che panza moscia

facciatosta2No, non è un proverbio da utilizzare per chiedere uno sconto al personal trainer che non vi potete permettere!
E’ invece un modo di dire che rivela senso di dignità e conoscenza di povertà.
Si può facilmente interpretare con: meglio avere la faccia tosta che avere la pancia vuota, insomma morire di fame.

Come dire che, anche se la faccia tosta, o di bronzo se preferite, non è certo una bella cosa, anzi è qualcosa di cui ci si dovrebbe vergognare, perché spesso rivela una mancanza di correttezza, diventa comunque un fatto accettabile e, anzi, più che giustificato, di fronte alla fame o alla necessità di sopravvivere. Suona come un monito particolarmente attuale, e per niente retorico.

Insomma se chi ha la faccia tosta ha anche alle spalle una storia difficile, o vive una vita di stenti, o più semplicemente e, purtroppo, comunemente ha difficoltà ad arrivare a fine mese, il compito di chi, incontrandolo, non si trova altrettanto nei guai dovrebbe essere quello di comprendere e tollerare, anche se e quando il fastidio per quella faccia si fa sentire.

facciatosta1Certo che, d’altra parte, se dietro quella faccia di bronzo c’è una situazione agiata e priva di grossi problemi, allora questo proverbio non dovrebbe più valere. Anzi è bene ricordare che questi simpatici figuri usano la loro capacità di fregarsene di onestà e decenza per ottenere il superfluo, o il lusso se volete, definendolo necessità primaria. E usano ogni giorno questo o altri proverbi anche più noti, come ad esempio il simile “necessità fa virtù”, a proprio vantaggio, alterandone e mistificandone il significato.

La faccia tosta diventa pura arroganza, talvolta bassezza, uno schiaffo al rispetto e al contegno.
Eppure, proprio questi personaggi godono della simpatia di molti che troppo spesso, con un compiaciuto sorriso, buttano lì frasi del tipo “beh, fa bene… fa i suoi interessi… chi non lo farebbe… sono tutti così ormai…bravo, è più furbo degli altri…”, quasi invidiosi di non essere capaci di fare altrettanto.

O forse non è proprio così? Forse più che simpatia ciò che davvero provano questi anomali ammiratori è invece un senso di impotenza di fronte a tanta sfrontatezza, un’incapacità di reagire, di usare le proprie piccole risorse per contrastare ciò che sembra tanto forte? Visto che in queste poche righe ho inserito un po’ di morale e un po’ di sfogo personale, mi permetto anche di aggiungere un pizzico di meditazione: scegliere da che parte stare è di per sé una notevole arma.

La faccia tosta non è una virtù e si può tirare fuori solo quando non si hanno alternative, non in ogni occasione da cui si crede di poter trarre vantaggio. L’opportunismo non può essere confuso con l’esigenza di sopravvivere, né viceversa. Scegliere di non tollerare l’uno e di consentire l’altro è una posizione che va presa prima di tutto per sé stessi, per poter dire con sufficiente dignità ed un tocco di ironia “mi tocca avere la faccia tosta, per non rimanere a pancia vuota” qualora servisse davvero.

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