Il giro del mondo in un’ora con il National Geographic

I popoli andini di lingua quechua indicano la Madre Terra con il termine [[Pacha Mama]], rappresentando in questo modo "la dea della terra, dell'agricoltura e della fertilità" .
Questo è solo uno dei molti casi di popoli che tengono vivo un non comune senso
di rispetto e mistica venerazione per il pianeta Terra, dandone mostra in ogni
loro rappresentazione quotidiana, che sia arte o costume.

 

Per il secondo anno consecutivo, l'idea
di fare il giro del mondo in 60 minuti mi ha affascinato. Al Palazzo delle
Esposizioni, fino al 29 marzo sono in mostra gratuitamente 92 fotografie, scelte
tra i migliori scatti dei più noti fotografi del National Geographic, come Michael
Nichols e Paul Nicklen. La mostra è intitolata "Madre Terra". Parecchi
scatti sono inediti, ma non per questo meno stimolanti di quelli pubblicati nella
rivista.

Entrando da Via Milano 13, sul
lato sinistro del Palazzo, dopo pochi passi ci si trova immersi in un entusiasmante
viaggio. Anche chi ha avuto la fortuna di viaggiare parecchio, non può non incantarsi
davanti a questi scatti portentosi. In alcuni casi non si tratta di giochi cromatici
o capolavori prospettici, ma semplicemente di scorci di umanità, incursioni
emotive, romantiche divinazioni naturalistiche. Il volto di un bambino che pare
interrogarsi sul futuro del pianeta, lo sguardo atavico di un gorilla che non
può fidarsi di un obiettivo telecomandato, la fredda immensità di un ghiacciaio
argentino che non riesce a recuperare l'acqua persa durante l'estate australe,
una mamma che porta con sé la creatura più bella del mondo.

Per questo viaggio non occorrono valigie
né fotocamere, ma una cosa sì, quella non bisogna dimenticarla, la calma. Senza
fretta, potrete percorrere l'intero pianeta scegliendo da dove iniziare. Dentro
la sala circolare in cui le foto sono appese secondo un preciso ordine
geografico, dovrete solo lasciarvi andare, liberare la mente, spegnere il
cellulare, per consentire al vostro cuore di battere, rallentare, ricominciare aritmicamente
per poi arrivare fin quasi a fermarsi. E quando vi ritroverete di nuovo davanti
alla prima foto, capirete che questa avventura è finita. Ma nessuno vi vieta di
lasciare la cintura allacciata, proseguire il viaggio ricominciando a girare,
in tondo e da lontano come un satellite, per osservare e ringraziare ancora una
volta questa nostra meravigliosa "Madre Terra".

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